Escursioni in Sicilia: Trapani, Scopello, S. Vito lo Capo, Erice.
Tour della Sicilia, visitando la provincia di Trapani...
Vieni a scoprire le nostre bellezze, le antiche tradizioni e gusta gli antichi sapori della nostra isola visitando la Provincia di Trapani. Escursione a Castellammare del Golfo, circondata dalla storia pur nel suo nome che ci riporta ai tempi medievali. Paese di umili pescatori che negli ultimi tempi si sono armati con tutta la capacità ed ospitalità tipica dei siciliani al servizio dei visitatori dotando il paese di tutto il necessario per permetterne la massima fruibilità turistica all'insegna del relax, divertimento, della buona cucina e della cultura. Tuffati nello splendido mare, scopri le nostre bellezze, le antiche tradizioni e gusta gli antichi sapori della nostra isola. |
|
In uno dei posti più belli della Sicilia dove la montagna a strapiombo con lo splendido mare, perla di rara bellezza, dove è possibile godere le varie bellezze della natura e trascorrere una splendida Vacanza.... dove è possibile ritrovare i sapori della cucina mediterranea, assaporando e gustando pesce freschissimo appena pescato, piatti arabi come il cous-cous, dolci tipici come la cassata siciliana, il cannolo o più modestamente panino con le panelle o pane con la meusa.
Tutti i sapori, colori e gli odori della Sicilia vera si ritrovano a Castellammare del Golfo.
Itinerario naturalistico: visita alla Riserva Naturale Orientata dello Zingaro e ai faraglioni di Scopello, visita del bosco di Inici con possibilità di esplorare le grotte.
Escursione a Scopello, che si sviluppa attorno ad un rustico baglio settecentesco ed immerso in un magnifico scenario balneare in cui possiamo trovare un antica tonnara e visitare un posto invidiabile a livello mondiale:
i faraglioni. Un tuffo tra i suoi faraglioni è un'emozione da brivido. L'antico borgo marinaro di Scopello sorgerebbe sul sito della mitica città di Cetaria, così chiamata per l'eccezionale abbondanza di tonni esistenti nel suo mare. Furono gli Arabi a strutturarvi la Tonnara una volta distrutta la città di Cetaria. Oggi il complesso è in disarmo, la pesca del tonno non è più praticata. Ma tutto è rimasto perfettamente efficiente, dal complesso dei magazzini, al baglio ed alle abitazioni, alle barche, reti e strumenti della mattanza: testimoni di un'antica civiltà marinara che fu.
Da visitare anche la punta di Cala Bianca, la grotta sottomarina di Cala Rossa e la Baia di Guidaloca.
Continuando sul lato nord-ovest possiamo trovare la prima riserva naturale fondata in Sicilia,
Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, prima riserva naturale fondata in Sicilia, mantenuta appositamente allo stato agreste, per conservare la flora vegetazione mediterranea e la fauna. Si snoda per circa 7 km e collega l'ingresso di Scopello (Ingresso Sud) a quello di San Vito lo Capo (Ingresso Nord). Durata: circa 2 ore e 30 minuti (sola andata).
Subito dopo l'ingresso si attraversa la galleria, frutto dell'antico progetto di costruzione di una strada litoranea, e dopo un centinaio di metri si incontra una prima deviazione che conduce ad un'area attrezzata per picnic. Dopo un breve cammino si incontra il Centro visitatori, sede di un piccolo Museo Naturalistico, subito dopo il quale una deviazione conduce alle calette di Punta Capreria, due incantevoli spiaggette di ciottoli incastonate fra le rocce. Continuando sul sentiero principale si attraversa un tratto di circa 2 km e si giunge a Cala del Varo, dove si trova un piccolo rifugio, aperto solo nei mesi estivi. Dopo un ulteriore breve tratto di cammino si giunge in contrada Zingaro, il cuore della Riserva, dominato dalla palma nana.
La contrada ospita alcuni caseggiati rurali. Da qui si possono facilmente raggiungere Cala della Disa e Cala Berretta. Procedendo ancora oltre si raggiungono prima la contrada Marinella (e la omonima caletta) e successivamente la contrada Uzzo (e l'ennesima caletta). Da qui una breve deviazione in salita consente di raggiungere la grotta dell'Uzzo, di interesse archeologico. A meno di 300 mt dalla grotta è ubicato il Museo della Civiltà Contadina, che custodisce testimonianze del ciclo del grano ed esempi delle tecniche di intreccio delle fibre vegetali autoctone. Poco prima di raggiungere l'ingresso Nord si incontra il caseggiato della Tonnarella dell'Uzzo, sede del Museo delle Attività Marinare. All'interno della riserva si trovano il Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo della Manna, il Centro di Educazione Ambientale, due aree attrezzate e degli antichi caseggiati rurali adibiti a rifugio (contrada Sughero), presso i quali è possibile anche pernottare su richiesta.
Il paesaggio subacqueo é un continuo susseguirsi di colori e forme, pieno di vegetazione e pesci e stupisce chi si immerge per la prima volta in zone incontaminate. All'interno della Riserva si ha la possibilità di svolgere trekking guidato.
Possibilità di visitare il museo della Manna e l'intreccio della palma nana, pianta endemica del nostro territorio.
Possibilità di: Escursione in barca della Riserva Naturale dello Zingaro.
Escursione a SEGESTA, sorge sul monte Bàrbaro, nel comune di Calatafimi Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo.
Di particolare bellezza sono il tempio, in stile dorico, e il teatro, in parte scavato nella roccia della collina.
Il Tempio di Segesta non ha nulla da invidiare alla sede degli Dei dell’Olimpo: si erge, maestoso, nella campagna del territorio trapanese, su una collina e da un profondo vallone, incorniciato dal Monte Barbaro sul quale si trova un teatro di epoca ellenistica del III sec. a.C.
Nello splendido scenario naturale creato dal dirupo sulla valle segestana, il teatro diventa la "Scena millenaria per i classici del mondo, dove, tuttora sede di rappresentazioni teatrali, alcune delle quali iniziano alle prime luci dell' alba, riprendendo l'antica tradizione.Il teatro di cui restano venti gradinate, presenta una forma semicircolare delimitata da alte mura. Il grande Santuario del IV-V sec. a.C. completa il disegno attuale del parco archeologico di Segesta ancora da esplorare.Il tempio, che fa parte del Parco archeologico di Segesta, città secondo tradizione fondata 3000 anni fa, è situato in una splendida posizione tra dolci colline, che formano un piacevole contrasto con le varie tonalità del verde.
Il tempio e formato da un colonnato che corre tutt’attorno al suo perimetro, un perfetto esempio di architettura greco-sicula del V secolo a.C.; sorge su uno stilobate di quattro alti gradini,ed è rivolto, secondo gli usi religiosi degli antichi, da levante a ponente. Il peristilio comprende 36 colonne doriche in splendida tinta dorata, non scanalate e posizionate in modo che 15, angolari comprese, stiano su ciascuno dei due lati maggiori e sei sui lati minori.
Tutti i sapori, colori e gli odori della Sicilia vera si ritrovano a Castellammare del Golfo.
Itinerario naturalistico: visita alla Riserva Naturale Orientata dello Zingaro e ai faraglioni di Scopello, visita del bosco di Inici con possibilità di esplorare le grotte.
Escursione a Scopello, che si sviluppa attorno ad un rustico baglio settecentesco ed immerso in un magnifico scenario balneare in cui possiamo trovare un antica tonnara e visitare un posto invidiabile a livello mondiale:
i faraglioni. Un tuffo tra i suoi faraglioni è un'emozione da brivido. L'antico borgo marinaro di Scopello sorgerebbe sul sito della mitica città di Cetaria, così chiamata per l'eccezionale abbondanza di tonni esistenti nel suo mare. Furono gli Arabi a strutturarvi la Tonnara una volta distrutta la città di Cetaria. Oggi il complesso è in disarmo, la pesca del tonno non è più praticata. Ma tutto è rimasto perfettamente efficiente, dal complesso dei magazzini, al baglio ed alle abitazioni, alle barche, reti e strumenti della mattanza: testimoni di un'antica civiltà marinara che fu.
Da visitare anche la punta di Cala Bianca, la grotta sottomarina di Cala Rossa e la Baia di Guidaloca.
Continuando sul lato nord-ovest possiamo trovare la prima riserva naturale fondata in Sicilia,
Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, prima riserva naturale fondata in Sicilia, mantenuta appositamente allo stato agreste, per conservare la flora vegetazione mediterranea e la fauna. Si snoda per circa 7 km e collega l'ingresso di Scopello (Ingresso Sud) a quello di San Vito lo Capo (Ingresso Nord). Durata: circa 2 ore e 30 minuti (sola andata).
Subito dopo l'ingresso si attraversa la galleria, frutto dell'antico progetto di costruzione di una strada litoranea, e dopo un centinaio di metri si incontra una prima deviazione che conduce ad un'area attrezzata per picnic. Dopo un breve cammino si incontra il Centro visitatori, sede di un piccolo Museo Naturalistico, subito dopo il quale una deviazione conduce alle calette di Punta Capreria, due incantevoli spiaggette di ciottoli incastonate fra le rocce. Continuando sul sentiero principale si attraversa un tratto di circa 2 km e si giunge a Cala del Varo, dove si trova un piccolo rifugio, aperto solo nei mesi estivi. Dopo un ulteriore breve tratto di cammino si giunge in contrada Zingaro, il cuore della Riserva, dominato dalla palma nana.
La contrada ospita alcuni caseggiati rurali. Da qui si possono facilmente raggiungere Cala della Disa e Cala Berretta. Procedendo ancora oltre si raggiungono prima la contrada Marinella (e la omonima caletta) e successivamente la contrada Uzzo (e l'ennesima caletta). Da qui una breve deviazione in salita consente di raggiungere la grotta dell'Uzzo, di interesse archeologico. A meno di 300 mt dalla grotta è ubicato il Museo della Civiltà Contadina, che custodisce testimonianze del ciclo del grano ed esempi delle tecniche di intreccio delle fibre vegetali autoctone. Poco prima di raggiungere l'ingresso Nord si incontra il caseggiato della Tonnarella dell'Uzzo, sede del Museo delle Attività Marinare. All'interno della riserva si trovano il Museo Naturalistico, il Museo delle Attività Marinare, il Museo della Civiltà Contadina, il Museo della Manna, il Centro di Educazione Ambientale, due aree attrezzate e degli antichi caseggiati rurali adibiti a rifugio (contrada Sughero), presso i quali è possibile anche pernottare su richiesta.
Il paesaggio subacqueo é un continuo susseguirsi di colori e forme, pieno di vegetazione e pesci e stupisce chi si immerge per la prima volta in zone incontaminate. All'interno della Riserva si ha la possibilità di svolgere trekking guidato.
Possibilità di visitare il museo della Manna e l'intreccio della palma nana, pianta endemica del nostro territorio.
Possibilità di: Escursione in barca della Riserva Naturale dello Zingaro.
Escursione a SEGESTA, sorge sul monte Bàrbaro, nel comune di Calatafimi Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo.
Di particolare bellezza sono il tempio, in stile dorico, e il teatro, in parte scavato nella roccia della collina.
Il Tempio di Segesta non ha nulla da invidiare alla sede degli Dei dell’Olimpo: si erge, maestoso, nella campagna del territorio trapanese, su una collina e da un profondo vallone, incorniciato dal Monte Barbaro sul quale si trova un teatro di epoca ellenistica del III sec. a.C.
Nello splendido scenario naturale creato dal dirupo sulla valle segestana, il teatro diventa la "Scena millenaria per i classici del mondo, dove, tuttora sede di rappresentazioni teatrali, alcune delle quali iniziano alle prime luci dell' alba, riprendendo l'antica tradizione.Il teatro di cui restano venti gradinate, presenta una forma semicircolare delimitata da alte mura. Il grande Santuario del IV-V sec. a.C. completa il disegno attuale del parco archeologico di Segesta ancora da esplorare.Il tempio, che fa parte del Parco archeologico di Segesta, città secondo tradizione fondata 3000 anni fa, è situato in una splendida posizione tra dolci colline, che formano un piacevole contrasto con le varie tonalità del verde.
Il tempio e formato da un colonnato che corre tutt’attorno al suo perimetro, un perfetto esempio di architettura greco-sicula del V secolo a.C.; sorge su uno stilobate di quattro alti gradini,ed è rivolto, secondo gli usi religiosi degli antichi, da levante a ponente. Il peristilio comprende 36 colonne doriche in splendida tinta dorata, non scanalate e posizionate in modo che 15, angolari comprese, stiano su ciascuno dei due lati maggiori e sei sui lati minori.
Escursione a SAN VITO LO CAPO, sulla costa nord occidentale della Sicilia, distesa e racchiusa nella baia compresa tra le riserve naturali dello Zingaro ad Ovest e di Monte Cofano ad Est, sorge San Vito Lo Capo, città del Cous Cous, piatto della pace e simbolo di integrazione tra popoli e culture differenti. San Vito Lo Capo è un antico borgo marinaro che conserva intatta la forte impronta araba. In questo luogo, luce, profumi e sapori si fondono dando vita ad un paesaggio dai colori tipicamente mediterranei e dai fondali suggestivi: basse case bianche rivestite di buganvillea, una spiaggia dalla sabbia bianchissima che si affaccia su un mare turchese custode di tesori antichi, in un ideale abbraccio, lungo un chilometro, verso il Mediterraneo.
Escursione ERICE, fu popolata dagli Elimi che vi eressero il tempio dedicato al culto della dea della fecondità e dell'amore. Sulle rovine del Tempio sorge ancora oggi il Castello di Venere, adiacente ai giardini del Balio dominati dalle torri medioevali. La città è cinta da mura ciclopiche di impianto elimo ai cui vertici si collocano: il Castello Normanno; il Duomo o Matrice, che conserva le forme gotiche trecentesche originarie, con la torre campanaria e le sue delicate bifore; il Quartiere Spagnolo. Il centro storico presenta un impianto urbanistico tipico medioevale con piazzette, strade strette e sinuose nelle quali si affacciano bellissimi cortili fioriti. Erice accoglie più di 60 chiese, tra cui quelle di S. Martino, S. Cataldo, S. Giuliano, S. Giovanni Battista dove, ogni estate, riecheggiano le musiche medioevali.
Itinerario enogastronomico: visita alle cantine di Marsala, le Vie del Sale di Trapani, la strada del vino di Alcamo, con possibilità di degustazioni di prodotti tipici locali.
Trapani, l'antica Drepanon, si protende verso il Mediterraneo con la sua forma di falce alla cui estrema punta si erge maestosa la Torre di Ligny, oggi sede del Museo di Preistoria. Il mare, la più adatta chiave di lettura per conoscere Trapani è ancora oggi fonte di vita con l'attività della pesca ed è stato in passato fonte di ricchezza con la pesca del corallo. Ed è il mare, che attraverso le saline consente di cogliere un altro aspetto caratteristico di Trapani e di tutta la costa fino a Marsala.Le saline e la coltivazione del sale, hanno determinato nel corso dei secoli un unicum ambientale e paesaggistico di grande valenza culturale, antropologica ed economica.
L'itinerario, denominato la "Via del Sale" con i suoi tanti mulini, cinque dei quali recentemente restaurati, i cumuli di sale ricoperti di tegole di terracotta ed il "Museo del Sale" a Nubia nel territorio di Paceco, ricade nelle Riserve delle Saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala, nelle cui basse e tiepide acque si può osservare una varietà di uccelli acquatici.
MOTHIA, quaranta ettari di storia sospesi sul mare che, insieme all'Isola Longa, a quella di S. Maria e della Schola, formano le isole dello Stagnone, la più grande laguna della Sicilia. Insediamento fenicio-punico tra i più importanti del Mediterraneo, l'isola divenne un sito strategico per la sua vicinanza alla potente Cartagine. Mozia, la cui fondazione viene storicamente collocata intorno al VIII sec. a.C., torna alla luce soltanto a seguito degli scavi condotti ad opera di Giuseppe Whitaker, i quali hanno portato alla luce numerosi reperti fenici, oggi conservati nella Villa Whitaker, sull'isola, divenuta museo. Tra essi il "Giovinetto di Mozia" del V sec. a.C., una delle scoperte archeologiche più rilevanti degli ultimi anni. La distruzione di Mozia nel 379 a.C. ad opera del tiranno siracusano Dionisio il Vecchio, costrinse gli abitanti a spingersi fino a Capo Boeo, dove fondarono l'antica Lilybeo, l'odierna Marsala.
MARSALA,non si può trascurare il Duomo, il Museo Archeologico dove si trova l'eccezionale reperto di archeologia marina della "Nave punica" del II sec. a.C., gli stabilimenti del vino Marsala delle Cantine Florio, famoso nel mondo e i Bagli. Oltre al suggestivo centro storico, che reca un’ impronta prettamente medioevale, da visitare è il Quartiere Spagnolo, caratteristico “borgo” di origini cinquecentesche edificato dagli Spagnoli durante gli anni della loro dominazione. Alla su sinistra si apre una piccola piazza sulla qual si affaccia il bel Santuario dell’Addolorata, mentre, spingendosi verso la piazza principale di Marsala, è possibile ammirare il bel Palazzo VII Aprile e la Chiesa Madre, quest’ultima dedicata a San Tommaso di Canterbury.Alle spalle di questo edificio si trova invece l’auditorium di Santa Cecilia, di foggia barocca, e poco distante il Complesso monumentale di S. Pietro, un monastero cinquecentesco, presso il quale è oggi ospitato il Museo civico con la ricca sezione garibaldina.
ISOLE EGADI, Favignana, Levanzo e Marettimo sono le tre isole dell'arcipelago che, sia per la loro disposizione e sia per i loro paesaggi, sembrano degli specchi riflessi pur conservando delle caratteristiche distintive quest'ultima posta nel bel mezzo dell'arcipelago delle Egadi, luogo immerso nel mediterraneo che ha ispirato grandi scrittori come Virgilio e Omero, per le fiorenti risorse offerte da madre natura.
Favignana, la più grande delle tre isole, conserva delle costruzioni di un certo valore artistico, ricca di insenature è in grado di soddisfare gusti differenti (dalle spiagge dorate a quelle rocciose), ha inoltre un fondale stupendo ed e meta ambita dai subacquei.Da visitare Punta Fanfalo, i Faraglioni,Cala Rossa (così chiamata per via della leggenda di un'antica battaglia marittima, che insanguinò le coste),Cala Azzurra, e le splendide grotte, accessibili in barca. Infine, anche il forte di Santa Caterina, vecchio carcere, e il Palazzo Florio, appartenente un tempo a una delle famiglie che governarono l'isola.Notevole è molto suggestiva la pesca del tonno chiamata mattanza in cui i tonnaroti di vecchio stampo si cimentano nell'uccisione del tonno alla vecchia maniera.
Escursione ERICE, fu popolata dagli Elimi che vi eressero il tempio dedicato al culto della dea della fecondità e dell'amore. Sulle rovine del Tempio sorge ancora oggi il Castello di Venere, adiacente ai giardini del Balio dominati dalle torri medioevali. La città è cinta da mura ciclopiche di impianto elimo ai cui vertici si collocano: il Castello Normanno; il Duomo o Matrice, che conserva le forme gotiche trecentesche originarie, con la torre campanaria e le sue delicate bifore; il Quartiere Spagnolo. Il centro storico presenta un impianto urbanistico tipico medioevale con piazzette, strade strette e sinuose nelle quali si affacciano bellissimi cortili fioriti. Erice accoglie più di 60 chiese, tra cui quelle di S. Martino, S. Cataldo, S. Giuliano, S. Giovanni Battista dove, ogni estate, riecheggiano le musiche medioevali.
Itinerario enogastronomico: visita alle cantine di Marsala, le Vie del Sale di Trapani, la strada del vino di Alcamo, con possibilità di degustazioni di prodotti tipici locali.
Trapani, l'antica Drepanon, si protende verso il Mediterraneo con la sua forma di falce alla cui estrema punta si erge maestosa la Torre di Ligny, oggi sede del Museo di Preistoria. Il mare, la più adatta chiave di lettura per conoscere Trapani è ancora oggi fonte di vita con l'attività della pesca ed è stato in passato fonte di ricchezza con la pesca del corallo. Ed è il mare, che attraverso le saline consente di cogliere un altro aspetto caratteristico di Trapani e di tutta la costa fino a Marsala.Le saline e la coltivazione del sale, hanno determinato nel corso dei secoli un unicum ambientale e paesaggistico di grande valenza culturale, antropologica ed economica.
L'itinerario, denominato la "Via del Sale" con i suoi tanti mulini, cinque dei quali recentemente restaurati, i cumuli di sale ricoperti di tegole di terracotta ed il "Museo del Sale" a Nubia nel territorio di Paceco, ricade nelle Riserve delle Saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala, nelle cui basse e tiepide acque si può osservare una varietà di uccelli acquatici.
MOTHIA, quaranta ettari di storia sospesi sul mare che, insieme all'Isola Longa, a quella di S. Maria e della Schola, formano le isole dello Stagnone, la più grande laguna della Sicilia. Insediamento fenicio-punico tra i più importanti del Mediterraneo, l'isola divenne un sito strategico per la sua vicinanza alla potente Cartagine. Mozia, la cui fondazione viene storicamente collocata intorno al VIII sec. a.C., torna alla luce soltanto a seguito degli scavi condotti ad opera di Giuseppe Whitaker, i quali hanno portato alla luce numerosi reperti fenici, oggi conservati nella Villa Whitaker, sull'isola, divenuta museo. Tra essi il "Giovinetto di Mozia" del V sec. a.C., una delle scoperte archeologiche più rilevanti degli ultimi anni. La distruzione di Mozia nel 379 a.C. ad opera del tiranno siracusano Dionisio il Vecchio, costrinse gli abitanti a spingersi fino a Capo Boeo, dove fondarono l'antica Lilybeo, l'odierna Marsala.
MARSALA,non si può trascurare il Duomo, il Museo Archeologico dove si trova l'eccezionale reperto di archeologia marina della "Nave punica" del II sec. a.C., gli stabilimenti del vino Marsala delle Cantine Florio, famoso nel mondo e i Bagli. Oltre al suggestivo centro storico, che reca un’ impronta prettamente medioevale, da visitare è il Quartiere Spagnolo, caratteristico “borgo” di origini cinquecentesche edificato dagli Spagnoli durante gli anni della loro dominazione. Alla su sinistra si apre una piccola piazza sulla qual si affaccia il bel Santuario dell’Addolorata, mentre, spingendosi verso la piazza principale di Marsala, è possibile ammirare il bel Palazzo VII Aprile e la Chiesa Madre, quest’ultima dedicata a San Tommaso di Canterbury.Alle spalle di questo edificio si trova invece l’auditorium di Santa Cecilia, di foggia barocca, e poco distante il Complesso monumentale di S. Pietro, un monastero cinquecentesco, presso il quale è oggi ospitato il Museo civico con la ricca sezione garibaldina.
ISOLE EGADI, Favignana, Levanzo e Marettimo sono le tre isole dell'arcipelago che, sia per la loro disposizione e sia per i loro paesaggi, sembrano degli specchi riflessi pur conservando delle caratteristiche distintive quest'ultima posta nel bel mezzo dell'arcipelago delle Egadi, luogo immerso nel mediterraneo che ha ispirato grandi scrittori come Virgilio e Omero, per le fiorenti risorse offerte da madre natura.
Favignana, la più grande delle tre isole, conserva delle costruzioni di un certo valore artistico, ricca di insenature è in grado di soddisfare gusti differenti (dalle spiagge dorate a quelle rocciose), ha inoltre un fondale stupendo ed e meta ambita dai subacquei.Da visitare Punta Fanfalo, i Faraglioni,Cala Rossa (così chiamata per via della leggenda di un'antica battaglia marittima, che insanguinò le coste),Cala Azzurra, e le splendide grotte, accessibili in barca. Infine, anche il forte di Santa Caterina, vecchio carcere, e il Palazzo Florio, appartenente un tempo a una delle famiglie che governarono l'isola.Notevole è molto suggestiva la pesca del tonno chiamata mattanza in cui i tonnaroti di vecchio stampo si cimentano nell'uccisione del tonno alla vecchia maniera.